Aermacchi SF-260

(da it.wikipedia)
Notizie: Il SIAI-Marchetti SF-260, in seguito Aermacchi SF-260, è un monomotore ala bassa progettato dall'azienda italiana SIAI-Marchetti negli anni sessanta e commercializzato negli anni successivi, oltre che dalla stessa, anche dalla Aermacchi a seguito della sua acquisizione. Progettato dall'ingegnere Stelio Frati, è un aereo destinato inizialmente all'aviazione generale per l'uso sportivo e da turismo, ma grazie alle sue grandi capacità di addestratore basico è largamente usato nelle scuole di volo, anche in quelle militari. L'Aeronautica Militare lo utilizza come addestratore basico e i piloti prendono il primo brevetto della loro carriera (il BPA, Brevetto Pilota di Aeroplano) a bordo di questo aereo. È stato prodotto in più di 900 esemplari, risultando così, insieme all'Aermacchi MB-326, l'aereo italiano di maggior successo commerciale nel dopoguerra per velivoli della sua categoria. Dal gennaio 1997 il progetto è passato all'Aermacchi, che, con la costituzione di un team dedicato sia per la progettazione che per l'assemblaggio, ha rinvigorito il progetto con modifiche sia strutturali che impiantistiche facendo rivivere alla macchina una seconda giovinezza. Tra le modifiche principali introdotte dal team possiamo ricordare l'adozione di un nuovo impianto combustibile, l'installazione di un impianto di condizionamento, l'introduzione dell'autopilota, nuovi sedili, oltre ad un'avionica di ultima generazione. L'SF-260 è interamente metallico, monoplano, di configurazione classica ma ottimamente curato come aerodinamica ed armonizzazione dei comandi. È anche una delle macchine più costose nella sua categoria. Il pilota dispone di un'ampia visuale, ma c'è posto anche per un passeggero affiancato e uno posteriore, normalmente utilizzato solo nell'impiego civile. Le ali sono basse, con un leggero diedro positivo (sono cioè inclinate verso l'alto), monolongherone, con il carrello triciclo anteriore interamente retrattile. I serbatoi alle estremità sono da 72 litri, oltre a quelli da 49,5 l posti nelle ali, per un totale di 243 litri, di cui 235 l usabili. Il motore è un Avco Lycoming O-540-E4A5 con alimentazione a carburatore oppure iniezione nelle versioni D ed E, a 6 cilindri contrapposti raffreddato ad aria abbinato ad un'elica bipala metallica a passo variabile. È dotato di radio VHF e altri equipaggiamenti basici per il volo, mentre l'armamento (nelle apposite versioni) è trasportato in due o talvolta 4 punti d'aggancio. L'assortimento è sulla carta notevole, con razziere, bombe fino a 125 kg, fotocamere e mitragliatrici leggere binate. In realtà i margini di peso sono talmente esigui che il carico massimo di 300 kg può essere impiegato solo con un unico pilota a bordo, mentre il carico normale difficilmente supera la metà di quanto riportato (ovvero molto poco). Non pare che esistano corazzature degne di nota, almeno nell'SF 260 basico e in quelli della versione W; esistono forse nel SF-260TP, ma la differenza di peso appare molto modesta rispetto alla macchina originale. Impiego operativo in Italia: oltre che per la sua maneggevolezza, si è dimostrato valido come addestratore basico grazie alla strumentazione di bordo, che permette di apprendere facilmente i rudimenti del volo, anche strumentale. Nel 1976 l'A.M. acquistò 45 esemplari della versione SF-260AM, appositamente realizzata. A partire dal 2006 sono stati consegnati al 70º Stormo gli esemplari della nuova versione SF-260EA, dotata di una moderna avionica, cabina più confortevole e in grado di semplificare le operazioni di manutenzione. L'ultimo volo in servizio nell'AMI di un SF-260AM è avvenuto il 19 settembre 2009 in un'apposita cerimonia alla base del 70º Stormo a Latina. Quasi subito la versione SF-260EA non ha pienamente soddisfatto le aspettative dell'Aeronautica Militare, che l'aveva richiesto in base non alle richieste del personale navigante ma delle commissioni formate da burocrati, soprattutto a causa di alcuni problemi di spegnimento in volo del motore. Ciò, oltre a costringere la messa a terra di tutta la linea di volo fino a tempo indeterminato, ha costretto i cadetti, tramite l'Accademia, a rivolgersi a scuole di volo civili e convenzionate, per poter eseguire l'addestramento basico. Tale situazione nacque nonostante l'Aermacchi stessa proponesse la versione con motore a turbina, più economica, meno assetata nei consumi e più versatile, tanto da poter esser usata con qualsiasi condizione meteorologica e da essere gia in usa, questa turbina, nel'elicottero Breda-Nardi-Hughes NH-500, gia in uso al 72mo Stormo dell'Aeronautica Militare. Successivamente, l'Aermacchi ha proposto,senza aumenti di costi, all'Aeronautica Militare, dei kit after-market per ovviare all'inconveniente dello spegnimento del motore a pistoni in volo; offerta rifiutata e che ha portato alla messa a terra di tutte le nuove macchine fino a data da destinarsi. Nel frattempo tutte le vecchie versioni erano state radiate e rottamate, lasciando tute le Scuole di Volo Basico del'AM senza aeromobili.
![]() Stato: Italy Emissione: Aerei 2a serie Anno: 1982 Data: 27/03/1982 Dentelli: 14¼ x 13¼ Tiratura: 5.000.000 Filigrana: Senza filigrana Stampa: Offset Bozzettista: G. Toffoletti |
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